libri rappresentati i testi sequestrati in Ucraina

Cosa succede in Ucraina?

Quando la libertà religiosa non è più un diritto

L’Ucraina già nell’aprile 1990, circa un anno prima della dissoluzione dell’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche), aveva adottato una legislazione molto liberale in materia religiosa.  Per una comunità religiosa era semplice registrarsi come tale ed essere riconosciuta.  Da allora, a differenza di quanto è accaduto nella vicina Russa, c’è stata la totale libertà di predicare e di diffondere la propria fede. Nel 2014 però la regione del Donbass (Ucraina orientale), autoproclama, sotto il diretto controllo della Russia, le due repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk [DLPR]; da questo momento in poi le organizzazioni religiose non godranno più di questa libertà.

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Evoluzione della situazione militare in Ucraina orientale ZomBear, Marktaff, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Secondo un articolo dalla FreedomHouse, agli abitanti di questa regione non è più permesso praticare ed esprimere la loro fede religiosa o il loro ateismo in pubblico e in privato. Il giornale dipinge il quadro generale di quello che sta accadendo in quella regione: «anche se entrambe le “Repubbliche popolari”[DLPR] garantiscono la libertà di religione nelle loro costituzioni (come nel resto dell’Ucraina), gli aderenti a fedi non affiliate alla Chiesa ortodossa russa rimangono soggetti a persecuzioni. I più duramente colpiti sono i Testimoni di Geova, che nel 2018 sono stati banditi completamente come organizzazione estremista e hanno avuto le loro proprietà sequestrate. Sempre in quell’anno, un processo di ri-registrazione obbligatoria ha lasciato molti gruppi senza riconoscimento, e innumerevoli incursioni sono state rivolte contro i battisti, membri della Chiesa ortodossa del Patriarcato di Kyiv, la Chiesa greco-cattolica e alcune comunità musulmane. Si ritiene che la maggior parte dei membri dei gruppi religiosi minoritari, compresi i cattolici romani e gli ebrei, abbiano lasciato le zone controllate dai separatisti dal 2014». 

Abbiamo raccolto alcuni fatti accaduti negli ultimi anni all’interno delle repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk contro cristiani e non solo al fine di avere un quadro generale e il più completo possibile della situazione.

In primo luogo sono entrate in vigore alcune leggi volte a regolarizzare la libertà religiosa.

Queste leggi, in gran parte attuate solo dal 2018, hanno richiesto che tutte le organizzazioni religiose si ri-registrassero per poter essere riconosciute dal Paese. 

Secondo il noto reporter di guerra del Donbass, Dmytro Durnev, queste leggi sono state un’arma di distruzione contro tutte le comunità religiose: molte sono state respinte e, di fatto, dichiarate fuori legge.

Ecco uno dei risvolti pratici più scioccante: è stata orchestrata una vera e propria ricerca al libro bandito.

I funzionari della Repubblica Popolare di Luhansk hanno sequestrato la letteratura cristiana dei battisti locali, per poi distruggerla mentre il tribunale di Sverdlovsk ha dichiarato “estremisti” quattro libri di autori protestanti. I libri, diciotto pubblicazioni protestanti e sei di Testimoni di Geova, sono stati inseriti nella “Lista di Stato dei materiali estremisti”.

Fanno parte dei libri sequestrati in lingua russa e pubblicati in Russia o in Germania: “Gesù il nostro destino” del pastore luterano tedesco Wilhelm Busch, “La porta è aperta” del predicatore battista inglese Charles Spurgeon, “Maledetto per essere?” del protestante tedesco Wolfgang Bühne e “Nato per morire” del protestante statunitense Billy Graham. 

Non solo si tenta di sottrarre materialmente i libri ai credenti di ogni religione ma si cerca di rendere impossibile anche professare il proprio credo; sono all’ordine del giorno le incursioni armate in chiese e luoghi di culto. Uomini armati – spesso del Ministero della Sicurezza dello Stato o della polizia della Repubblica Popolare di Luhansk – irrompono nelle comunità religiose, bloccando di fatto le riunioni di culto e sequestrando la letteratura religiosa. I tribunali comminano multe di diverse settimane di salario medio per punire le riunioni di culto considerate illegali. 

L’articolo 20.2 del codice amministrativo della LPR, punisce la violazione della procedura stabilita per l’organizzazione o lo svolgimento di raduni, riunioni, dimostrazioni, processioni o picchetti con una multa di 5.000 rubli russi equivalenti a 70 euro e a 80 dollari americani. Questo importo è il salario medio locale per coloro che hanno un lavoro.

Gli uomini armati del Ministero della Sicurezza dello Stato della LPR hanno fatto irruzione, anche, in una chiesa pentecostale denominata Grace Church of God ad Alchevsk e hanno interrotto la riunione di culto; il pastore Petr Dudnik ha riferito al giornale di Forum 18: «hanno costretto tutti i presenti a sdraiarsi a faccia in giù sul pavimento e hanno sequestrato il computer della chiesa.

Gli ufficiali hanno arrestato diversi leader della chiesa, tra cui il pastore Viktor Koval. Sono stati liberati più tardi nel corso della giornata. Il pastore Koval e un altro membro della chiesa hanno dovuto affrontare un processo in seguito» ha aggiunto il pastore Dudnik.

Il ministero della sicurezza dello Stato ha aggiunto nella sua dichiarazione sul sito web: «Sono in corso ulteriori misure per smascherare, fermare e bloccare l’attività illegale delle organizzazioni religiose sul territorio della LPR, anche in relazione alla distribuzione di pubblicazioni religiose stampate di natura estremista.»

Un’altra notizia allarmante è che non è più stata celebrata una messa cattolica romana da aprile 2020.

L’ultima messa cattolica romana è stata celebrata nelle LPR è stata il 12 aprile 2020 da un prete greco-cattolico. Durante il 2020 e il 2021, i cattolici di Luhansk e Stakhanov si sono riuniti la domenica per servizi di preghiera guidati da laici o per messe online, anche da padre Rapa bandito dal territorio.

Padre Grzegorz Rapa ha lasciato la regione il 1° marzo 2020, con l’intenzione di tornarci presto. Tuttavia, il confine tra la LPR e l’Ucraina è stato chiuso a causa della pandemia di coronavirus. Il confine non è stato riaperto fino a novembre 2020, ma i governanti dell’entità LPR non hanno permesso a padre Rapa di tornare. Hanno sostenuto che non aveva la residenza permanente nonostante avesse vissuto a Luhansk per 21 anni prima che la stessa LPR fosse proclamata.

Questi sono solo alcuni delle conseguenze delle leggi attuate in questa regione dell’Ucraina.

E’ tempo di aprire gli occhi sulla crescente persecuzione religiosa attuata in Donbass, nell’Europa Orientale, sperando che quest’area sia presto inserita nella World Watch List per ricevere aiuto concreto e sostegno in preghiera e non dimenticare tutti coloro che sono oppressi e talvolta torturati per difendere la loro fede.


Fonti dell’articolo:

https://www.forum18.org/archive.php?article_id=2675

https://khpg.org/en/1539727352

https://khpg.org/en/1607892179

https://freedomhouse.org/country/eastern-donbas/freedom-world/2021

https://www.refworld.org/docid/5b72d8824.html

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