I valori cristiani nello sviluppo della società
Cos’hanno in comune gli ospedali, la Croce Rossa, le università e le organizzazioni no profit?
Le radici da cui sorgono.
Gli ospedali, intesi nel senso moderno del termine, si sono sviluppati all’interno di numerosi monasteri sia in Europa sia nel Medio Oriente e in Egitto, in Turchia e in altri Paesi a partire dal V secolo d.C.
Secondo il Penn Nursing, sito pubblicato dall’università della Pennsylvania: «Una tradizione infermieristica si sviluppò durante i primi anni del cristianesimo, quando il benevolo intervento della chiesa includeva non solo la cura dei malati, ma anche il nutrimento degli affamati, la cura delle vedove e dei bambini, il vestire i poveri e l’ospitalità agli estranei».
Il sito della CMF (Christian Medical Fellowship) riporta: «Nel 369 d.C., San Basilio di Cesarea fondò un ospedale da trecento posti letto. Questo è stato il primo ospedale su larga scala per malati gravi e disabili. Si prendeva cura delle vittime della peste. C’erano ospizi per i poveri e le unità di isolamento per anziani, reparti per i viaggiatori che erano malati e un lebbrosario»1.
La Croce Rossa nasce da un’idea dello svizzero Jean-Henry Dunant (1828/1910) che nel 1863, insieme ad altri quattro ginevrini, fonda il Comitato internazionale per il soccorso ai feriti che sarebbe poi diventato il Comitato internazionale della Croce Rossa.
Dunant era cresciuto in una famiglia calvinista e i suoi genitori lo avevano educato a prendersi cura del prossimo: suo padre era attivo nell’aiutare gli orfani e i detenuti in libertà vigilata mentre sua madre lavorava con i malati e con i poveri. Una delle frasi che gli sono attribuite è: «Il nostro reale nemico non è la nazione vicina ma la fame, il freddo, la povertà, l’ignoranza, le abitudini, la superstizione e il pregiudizio».
La radice della parola “università” viene dal latino universĭtas che significa “totalità, universalità”. Le prime università erano infatti composte da gruppi di insegnanti e di studenti riuniti insieme per condividere la conoscenza, di solito allo scopo di apprendere un mestiere o di acquisire competenze in un’area specifica. L’ambiente in cui sorsero questi gruppi è quello medioevale di ispirazione cristiana.
Le moderne organizzazioni no profit esistono anche grazie al messaggio di Gesù sull’amare il prossimo. Nella parabola del buon Samaritano Gesù sottolinea che il prossimo non è necessariamente una persona amica o appartenente alla nostra stessa cultura ma è chiunque ci stia vicino o chi incontriamo per strada. Per questo l’idea di fare del bene agli altri a prescindere dal background di provenienza trova saldi riferimenti nei valori cristiani.
Le parole di Gesù: «Ama il tuo prossimo come te stesso» sono state anche il motore che nei secoli ha spinto molti cristiani a dare valore al singolo individuo, aiutando a far emergere il potenziale che c’è in ciascuno mentre in determinate culture (quelle collettiviste, principalmente di matrice orientale) a volte alcuni, specialmente i giovani, si sentono spinti a soddisfare prioritariamente le richieste e le aspettative della società, perdendo di vista i progetti personali.
Importanti personalità del passato e del presente, vari giuristi, studiosi e professori, sportivi, artisti e attori, uomini d’affari e scienziati sono cristiani e hanno attinto ispirazione dai loro princìpi, fra questi citiamo Blaise Pascal (1623/1662), Isaac Newton (1643/1727), Johann Sebastian Bach (1685/1750), Antoine Lavoisier (1743/1794), Florence Nightingale (1820/1910), Robert Baden-Powell (1857/1941), Maximilian Kolbe (1894/1941), madre Teresa di Calcutta (1910/1997), Aleksandr Solzhenitsyn (1918/2008), Ennio Morricone (1928/2020), Martin Luther King Jr. (1929/1968), Wilma Rudolph (1940/1994), Michael Whitaker Smith (1957).
La storia dell’arte e la storia della musica europea offrono tantissimi contributi nati dal desiderio di proporre alle persone le vicende e le idee narrate nei vangeli e nella Bibbia.
Per concludere con le parole di Jimmy Williams, fondatore di Probe Ministries International: «La storia del cristianesimo è inseparabile dalla storia della cultura occidentale e della società occidentale. Per quasi una ventina di secoli le credenze, i principi e gli ideali cristiani hanno colorato i pensieri e i sentimenti dell’uomo occidentale. Le tradizioni e le pratiche hanno lasciato un’impronta indelebile non solo sugli sviluppi di interesse puramente religioso, ma sull’attività virtualmente totale dell’uomo. Questo si è manifestato nell’arte e nella letteratura, nella scienza e nel diritto, nella politica e nell’economia, e anche nell’amore e nella guerra. In effetti, l’influenza indiretta e inconscia che il cristianesimo ha spesso esercitato su questioni dichiaratamente laiche – sociali, intellettuali e istituzionali – offre una prova lampante delle forze dinamiche che sono state generate dalla fede nel corso dei millenni. Anche coloro che hanno contestato le sue affermazioni e respinto i suoi principi sono stati colpiti da ciò a cui si sono opposti. Qualunque convinzione ci guidi tutti oggi siamo inevitabili eredi di questa abbondante eredità; ed è impossibile comprendere il patrimonio culturale che ci sostiene e condiziona senza considerare gli apporti del cristianesimo»2.
1Rosie Beal-Preston, The Christian Contribution to Medicine, data di consultazione 13/08/2021 (Link)
2Jimmy Williams, The Social and Historical Impact of Christianity, 27 maggio 2000, data di consultazione 13/08/2021 (Link)