Foto di banchi in una classe con luci spente

Genitori furiosi: un’insidiosa lezione di salute e benessere

I genitori di alcuni bambini che frequentano una scuola privata di élite a New York City si sono espressi contro i video sulla masturbazione e sull’identità di genere mostrati ai loro figli di prima elementare.
Secondo il New York Post, i genitori degli studenti di prima elementare della Dalton School, che costa 55.000 dollari all’anno, sono rimasti indignati quando hanno appreso che l’educatrice del corso di Salute e benessere Justine Ang Fonte aveva mostrato ai bambini un video animato in cui veniva spiegato “come toccarsi” per provare piacere; ecco il link del video facilmente reperibile su Youtube (qui il video).
Secondo quanto riferito ai bambini sono state impartite anche lezioni sul “consenso” che includevano, per esempio, il mostrare come dare il permesso prima che un parente potesse abbracciarli1.

Le lezioni inserivano in aggiunta argomenti riguardanti l’“identità di genere”, un’espressione nebulosa ma mirata, usata dagli attivisti transgender per descrivere un sentimento interiore riguardo al genere percepito che prescinderebbe dal sesso biologico.
Le madri intervistate dal New York Post hanno mostrato il loro disgusto in modo anonimo per paura di ripercussioni sociali.
«I bambini frequentano cinque lezioni sull’identità di genere: questo è puro indottrinamento», ha commentato una madre e ha poi continuato: «Questa maestra non dovrebbe assolutamente insegnare. Ironia della sorte, spiega agli alunni come ottenere il “consenso” ma lei stessa non ha mai ricevuto il consenso dei genitori in merito al materiale del tutto inappropriato, per bambini di prima elementare, utilizzato durante le lezioni. Gli insegnamenti comprendono infatti contenuti sessualmente espliciti con riferimenti ai transgender».
Un’altra madre ha riferito che era furiosa e che lei e altri erano inorriditi nell’apprendere che tipo di video fossero stati mostrati ai loro figli di 6-7 anni senza che i genitori ne fossero a conoscenza. «Ma è così difficile reagire», spiega la signora in questione, «perché si viene subito isolati come genitori e si è coscienti che saranno soprattutto i figli a subire le conseguenze».
Quando i genitori si sono lamentati i funzionari della scuola hanno risposto che si trattava di un fraintendimento e il tutto si è concluso con un nulla di fatto.
Un portavoce della scuola ha invece difeso le lezioni affermando che i video utilizzati erano adeguati all’età degli studenti e in linea con le metodologie e gli standard riconosciuti a livello nazionale.
La vicenda svoltasi nella scuola privata Dalton fa emergere un sempre maggiore rifiuto da parte dei genitori di alcuni programmi proposti nelle scuole degli Stati Uniti propagandati come “educazione sessuale”.
Nel maggio dello scorso anno il Family Research Council ha pubblicato un rapporto completo che evidenzia come il Planned Parenthood e il Sexuality Information and Education Council degli Stati Uniti (SIECUS) stiano “sessualizzando” i bambini nelle scuole proponendo contenuti estremi.
Il rapporto ha mostrato che tra le lezioni tenute si annoverano seminari sul sesso How-to in cui i giovani vengono istruiti su come acconsentire al rapporto sessuale e in cui si parla di quella che è nota come “falsa astinenza” (l’astenersi dal sesso nel tempo che separa una relazione con un fidanzato fisso dalla successiva).
Il rapporto FRC (Family Research Council) ha anche spiegato come gli esperti professori di educazione sessuale insegnino alle ragazze come accedere all’aborto all’insaputa dei genitori.
Nelle scuole s’incoraggiano inoltre gli studenti a dichiararsi “alleati” del movimento LGBT e a promuovere l’affermazione dell’identità transgender. Chi aderisce a questo tipo di pensiero sostiene che è possibile “essere nati nel corpo sbagliato”.
Ieri tutto questo accadeva in una scuola degli USA, oggi potrebbe succedere in una scuola italiana vicino a casa nostra. Proteggere i bambini dovrebbe essere l’obiettivo di tutti: dello stato, della società e soprattutto dei genitori.
Non è possibile introdurre nel sistema educativo alcuni argomenti senza informare i genitori sui contenuti inseriti e senza avere ottenuto il consenso di questi ultimi. Anche in Italia cominciano ad essere proposte nuove linee guide sull’educazione sessuale e sull’accettazione, simili a quelle adottate negli Stati Uniti. Gli insegnamenti possono assumere diversi nomi, esiste per esempio il “Corso sul bullismo omofobico”, il seminario “A scuola per fare le differenze” o ancora il “Progetto sull’educazione di genere” e “L’educazione all’affettività”.
Il compito dei genitori, oggi, è quello di vegliare sul contenuto delle lezioni somministrate ai figli e che, fatte passare come necessarie per la crescita, possono in realtà rivelarsi traumatiche e dannose. I genitori hanno il diritto di opporsi senza essere etichettati come omofobi, perché non c’è niente di omofobico nello scegliere quando e come dar accesso ai propri figli alle informazioni relative alla sessualità e ai temi correlati.


1 Informazioni tratte da: Brandon Showalter, Parents “furious” at NYC private school over graphic sex ed videos shown to 1st graders, articolo dell’1 giugno 2021.

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