porta dell'inferno Quirinale

Inferno al Quirinale

Al confine tra arte ed esoterismo

Dal 9 novembre 2021 al 20 dicembre 2021 è stata esposta sulla piazza dei visitatori fuori dalla sede delle Nazioni Unite la scultura Il guardiano per la pace e la sicurezza internazionale. L’opera (donata dal governo del Messico) così come descritta nel tweet pubblicato dal portavoce delle Nazioni Unite rappresenterebbe un animale che unisce in sé alcune sembianze del giaguaro con altre dell’aquila. Allo sguardo dei cristiani la statua è uguale a quella presente nella Bibbia in Daniele 7:22-4. Questi versetti descrivono alcune bestie che rappresentano i governi, una delle quali è raffigurata con un corpo da leone e ali d’aquila. 

Il 15 ottobre 2021 si è aperta a Roma la mostra Inferno curata da Jean Clair in occasione dei settecento anni trascorsi dalla morte di Dante Alighieri. Sul sito delle scuderie del Quirinale si legge: «Prima grande esposizione dedicata a questo tema, Inferno racconterà la presenza nell’iconografia e nel pensiero del concetto di inferno e dannazione dal Medioevo ai nostri giorni».

Per rendere l’idea dell’importanza dell’esposizione riportiamo che monsignor Carlo Maria Viganò riferisce: «Quest’opera, La porta dell’inferno, doveva servire per l’ingresso del Museo delle arti decorative a Parigi e il suo bozzetto fu presentato anche all’Esposizione universale del 1900 a suggello dell’indole massonica e anticattolica di quell’evento».

La scrittrice Ilaria Bifarini, autrice di un libro che ha fatto molto parlare (Il Grande Reset), sottolinea la non casualità della questione. Così scrive sui social: «Ormai non hanno più bisogno di nascondere i propri intenti, anzi li esibiscono sfacciatamente: La porta dell’inferno di Rodin da Parigi viene portata a Roma, non a caso davanti al Quirinale. Macron passa la staffetta a Draghi. A dir poco, emblematico».

Dopo un 2020 difficile e un 2021 non così diverso si poteva forse scegliere un’opera che rappresentasse la speranza, la guarigione o l’incoraggiamento a superare un momento difficile, soprattutto nei confronti di una nazione che in un anno ha perso più di 135.000 persone a motivo del Covid. 

Invece non è stato così, c’è una spiegazione?

Dall’autunno del 2019 fino al 29 marzo 2020 ha fatto mostra di sé l’installazione della statua del dio cananeo Moloch all’ingresso del Colosseo a Roma. L’opera faceva parte di una mostra secolare su larga scala intitolata “Cartagine: il mito immortale”. La domanda era sorta spontanea: perché esporre davanti al Colosseo un’opera che rappresenta una divinità pagana dedita al sacrificio di bambini? Il Colosseo è un simbolo iconico della Roma sia imperiale che moderna ed è il luogo di riposo di molti martiri cristiani.

L’arte svolge la sua funzione ma non dobbiamo ignorare la dimensione spirituale che vi risiede. In Italia e nel mondo si assiste, da sempre, all’esposizione di opere o alla rappresentazione di spettacoli che invece di trasmettere messaggi positivi sono usati per innalzare e lodare la malvagità.

Quando il primo giugno 2016 fu inaugurato in Svizzera il tunnel del Gottardo, alla presenza del premier italiano Matteo Renzi, del cancelliere tedesco Angela Merkel e del presidente francese Francois Hollande, destò molto stupore la cerimonia d’inaugurazione affidata al regista Volker Hesse.

Così viene descritto quel momento sul sito online de “Il Messaggero” (articolo dell’8 giugno 2016): «Per qualcuno si sarebbe trattato di una cerimonia satanica vera e propria, di un rito voluto dal Nuovo ordine mondiale e dalla Massoneria per dedicare l’opera a Lucifero. Così è stata spiegata sia la presenza di un uomo-capra e di un angelo demoniaco sia il fatto che in alcuni momenti la cerimonia ha acquisito stranamente una connotazione sessuale. Il rito è stato così definito come il “bollino di approvazione degli Illuminati” su enormi mega-progetti come le Olimpiadi».

Ancora una volta la domanda: si tratta di una causalità?

L’opera La porta dell’inferno può sicuramente apparire ad alcuni come la notevole intuizione di un grande artista ma senza voler scomodare a tutti i costi teorie complottiste o simili è normale chiedersi: perché organizzare in un luogo che è il simbolo del potere in Italia una mostra che elogia l’inferno? Dal discorso d’inaugurazione del Presidente Mattarella apprendiamo che il Quirinale: «Rappresenta la sede della presidenza della Repubblica e come tale ospita una grande quantità di eventi istituzionali di particolare importanza nella vita della Repubblica e quindi è insieme un simbolo dell’Italia della Repubblica e un luogo dinamico in cui si svolge un’intensa attività di carattere istituzionale e di rapporti con la società».

Farsi delle domande è naturale. L’arte è creatività, comunicazione e bellezza ma costituisce anche uno strumento per trasmettere messaggi ben ideati, strutturati e intenzionali. Quindi occhi aperti sia per ammirare la meravigliosa arte che Dio ci ha regalato sia per cogliere messaggi d’altro tipo che potrebbero esservi nascosti e veicolati. 

Condividi l'articolo

Newsletter Aware

Iscriviti per non perderti neanche un articolo. Niente spam, promesso!

Articoli consigliati

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza online. Premendo su "accetto", accetti l'uso dei cookie in accordo con la nostra Privacy policy.

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.


Cookie utilizzati per rilevare la performance del sito web  
  • ysc
  • visitor_info1_live

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi