Persecuzione in Cina

Persecuzione in Cina

I cristiani, un popolo che fa paura1

Nel febbraio 2020 il governo cinese ha introdotto nuove disposizioni per la legalizzazione dei gruppi religiosi sul proprio territorio. Queste nuove norme sono usate come strumenti per limitare la libertà religiosa. 
La International Christian Concern (ICC2), con sede negli Stati Uniti, afferma di aver documentato in Cina più di cento episodi di persecuzione nei confronti dei cristiani tra il luglio 2020 e il giugno 2021, mentre il regime del Paese cerca di convertire all’ideologia del Partito comunista cinese, attraverso la coercizione, vari gruppi religiosi indipendenti.

Un esempio di questo giro di vite si è verificato all’inizio dell’ottobre di quest’anno quando più di trenta funzionari del PCC, tra cui ufficiali SWAT, agenti di polizia, funzionari dell’ufficio affari religiosi e amministratori del distretto scolastico locale, hanno fatto irruzione nella Maizi Christian Music High School nella città di Harbin, nella provincia cinese di Heilongjiang. L’episodio è stato riferito dal gruppo per i diritti umani China Aid, con sede negli Stati Uniti.
Nell’agosto 2021 gli ufficiali dell’ufficio del distretto di Chenghua Mengzhuiwang nella provincia del Sichuan sono entrati con la forza nella casa di un membro della chiesa, He Shan, dove il piccolo gruppo di membri della Early Rain Covenant Church (ERCC) si stava incontrando per il culto.
CBN News ha riferito tempo fa che il pastore Wang Yi, precedentemente pastore della chiesa, era stato preso in custodia nel dicembre del 2018 dopo aver visto casa sua invasa e saccheggiata dalla polizia. Il pastore fu condannato a nove anni di carcere con le accuse di “incitamento alla sovversione del potere statale” e di “operazioni commerciali illegali”.

Anche l’anziano Qin Defu, sempre dell’ERCC, è stato condannato a quattro anni di carcere da un tribunale di Chengdu nel novembre del 2019 con l’accusa di “operazioni commerciali illegali”, in riferimento alla vendita di libri per la chiesa.
Proprio di recente il governo cinese ha rilasciato informazioni su un nuovo sistema di ricompense mirato a reprimere i cristiani che si impegnano in “attività religiose illegali”: la ricompensa è di 1.000 yuan (150 dollari) per ogni denuncia segreta.

L’ICC ha inoltre registrato ventitré episodi di demolizione di strutture e di simboli religiosi da parte delle autorità durante il periodo di riferimento; l’organizzazione aggiunge nel rapporto che sono stati registrati quattordici casi di “sinicizzazione”: una campagna statale per assimilare forzatamente i gruppi religiosi alla cultura definita dal PCC.
Il governo cinese non permette ai bambini di frequentare la chiesa ma richiede loro di unirsi a un gruppo chiamato “Giovani Pionieri della Cina” in modo che da adulti possano riconoscersi nell’ideologia comunista. Questo gruppo, aperto a partecipanti fra i sei e i quattordici anni, è sponsorizzato dalla Lega della Gioventù Comunista.
Il presidente dell’organizzazione non profit China Aid, Bob Fu, descrive la situazione come una guerra contro l’educazione religiosa dei bambini e chiarisce: «Nessuno che abbia un’età inferiore ai diciott’anni è ammesso in un edificio religioso, e chi viene sorpreso a violare l’ordinanza deve affrontare gravi conseguenze. A scuola non si permette inoltre agli alunni di ricevere alcuna educazione religiosa o di partecipare ad attività religiose».

L’ICC riporta fra le altre testimonianze la situazione della libreria di una chiesa che è stata costretta a esporre il Piccolo Libro Rosso di Mao Zedong al posto della Bibbia. L’amministrazione per gli affari religiosi ha anche ordinato ai cristiani di studiare il libro del presidente Xi e di memorizzarne i discorsi.
Le autorità cinesi stanno rimuovendo le app sulla Bibbia e gli account pubblici WeChat cristiani, dato che nuove misure amministrative altamente restrittive sul personale religioso sono entrate in vigore all’inizio di quest’anno.
«Che la Cina assuma posizioni rigide nei confronti dei credenti non è una sorpresa per gli osservatori», commenta (in una dichiarazione contenuta nel rapporto dell’organizzazione non profit) Gina Goh, responsabile regionale dell’ICC per il sud-est asiatico. «La paura costante che il partito comunista cinese vuole instillare nelle chiese non registrate è patetica e assurda poiché sottolinea l’insicurezza del presidente Xi verso qualsiasi massa critica. Non esiste assolutamente alcun riguardo per la libertà religiosa», aggiunge Goh.

Open Doors USA, che monitora la persecuzione dei credenti in oltre sessanta Paesi, stima che esistano circa novantasette milioni di cristiani in Cina, una grande percentuale dei quali frequenta quelle che la Cina considera chiese “illegali” in quanto non registrate.
Le discriminazioni sperimentate dalle minoranze religiose in Cina non sono qualcosa di recente, si tratta in effetti di un fenomeno antico che cambia semplicemente forma nel tempo.
Prima la persecuzione era mirata e specifica per non attirare lo sguardo della comunità internazionale che nonostante le numerose condanne indirizzate al governo cinese non ha mai ottenuto riscontri positivi. Quella parte del popolo cinese che vive la persecuzione deve ancora oggi lottare per poter vivere liberamente la propria fede.
I cristiani presenti oggi in Cina hanno forse capito che non devono aspettarsi nulla dall’estero perché finché siamo in un mondo dove vale di più il potere economico che la vita delle persone l’unica speranza è quella di continuare a credere che la giustizia proviene solo da Dio.

Quello dei cristiani nella terra della Grande Muraglia è un grido silenzioso che risuona nel cuore dei figli di Dio e non possiamo restare indifferenti.
Ringraziamo tutte le chiese in Italia e nel mondo che danno il loro supporto ai credenti perseguitati in Cina.


1 Liberamente tratto dai seguenti tre articoli:

  • Anugrah Kumar, Persecution watchdog documents over 100 incidents of China’s crackdown on Christians in 1 year, articolo del 18 settembre 2021, data di consultazione ottobre 2021,
    https://www.christianpost.com/news/china-over-100-incidents-of-persecution-documented-in-new-report.html.
  • No Regard for Religious Freedom’: Chinese Officials Arrest 18 Adults, 10 Kids During Early Rain Church Worship Service, articolo del 24 agosto 2021, data di consultazione ottobre 2021,
  • https://www1.cbn.com/cbnnews/cwn/2021/august/no-regard-for-religious-freedom-chinese-officials-arrest-18-adults-10-kids-during-early-rain-church-worship-service.

2 International Christian Concern, organizzazione interdenominazionale per la difesa dei diritti umani. Si occupa della difesa dei cristiani perseguitati nel mondo e per la salvaguardia della libertà religiosa. È stata fondata nel Maryland (U.S.A.) nel 1995.

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