Single tra i 30/40 anni – Quello che dice la società VS la Bibbia

Sesso, pornografia, matrimonio, relazioni: sono alcuni degli argomenti che tratteremo in questa intervista e si sa, non sempre è facile rispondere a questi temi.
Eppure trovare le risposte giuste a queste domande è molto più importante di quel che si pensa in termini di consapevolezza.
Il pastore cristiano Valeria Fondi, della Sabaoth Church, ha intervistato la dottoressa Aryanne Marques, sessuologa ed esperta di relazioni.

Dott.ssa Marques: A volte, quando cresci, cresci talmente solo che inizi a tirare le scosse a chi si avvicina; quando sei nel mondo i meccanismi per riuscire a trovare qualcuno è più semplice perché negli ambienti in cui ti trovi ci sono persone che pensano in modo diverso e di culture diverse; come cristiani siamo abbastanza limitati.

Ad esempio, abbiamo conosciuto un pastore a Londra per cui sono rimasta basita perché frequentava un sito di incontri per cristiani, tipo Tinder, e questo pastore ha un buon matrimonio, si sono trovati bene e si sono conosciuti in questo sito di relazioni cristiano.

Past Valeria: Ecco, tu hai toccato un tasto su cui io e mio marito martelliamo molto, perché uno degli obiettivi che abbiamo con il gruppo Aware è quello di alzare il livello di avvedutezza, discernimento dei credenti perché sembra che i non credenti a volte siano più avveduti e sappiano divertirsi di più dei credenti, come disse Gesù: “I figli di questo mondo sono più avveduti dei figli di Dio” 

Dott.ssa Marques: Voglio prima di tutto agganciarmi a quello che hai detto perché voglio esporre la mia percezione, quando lui parla di questo sito cristiano per le relazioni, lui parla dal punto di vista di portare le persone al matrimonio, persone cristiane single che sono dentro la Chiesa e cercano cristiani per sposarsi. Il senso è che si, siamo d’accordo se porta al matrimonio. 

Sappiamo che ci sono dei rischi, le reti sociali, internet sono sempre dei rischi, sai la foto non è quella, rischi che si incontrano e non vengono più in chiesa, rischio di peccare, quindi pensiamo che qualsiasi cosa possa darti l’opportunità di unirti e creare una famiglia noi la incoraggiamo, se non è anti-biblico, se è non chiaro che nella Bibbia è scritto che non puoi farlo punto e basta, noi lo incoraggiamo come opzione. 

C’è un altro lato, io credo che qualsiasi single tra i 29 e 40 anni la prima informazione di cui hanno bisogno è che a volte quello che i genitori ci insegnano che prima ti devi fare una vita, devi studiare, devi lavorare, devi crescere perché gran parte sono stati indottrinati a cavarsela e a non dipendere da nessuno e queste dottrine dei genitori, dopo che Gesù arriva e che viene riconosciuto come Salvatore, anche le parole dei genitori perdono valore davanti a quello che Dio dice, la parola del Signore è molto più forte e molto più potente. Perché lo dico, perché le persone in questa età normalmente e culturalmente apprendono che devono cavarsela senza dipendere da nessuno ma la Bibbia invece dice di tornare uno con un’altra persona, unirci e  iniziare una famiglia ed è molto importante che con molto affetto molto amore, mostrare a queste persone quanto loro piaceranno e hanno bisogno di piacere a Dio quando si uniscono ad un’altra persona ed iniziano una nuova famiglia ed è un lavoro di de-costruzione, bisogna abbattere quello che magari i genitori hanno (erroneamente?) costruito e poi costruire quello che Gesù invece voleva fosse costruito. Io sono sicura che voi lo fate già, non ci sono degli strumenti che aiutano, la prima è questa, iniziare a dire che la parola di Dio ha più peso di quella dei tuoi genitori, la seconda è fargli vedere quanto può essere felice una famiglia dare esempio, raccontare storie, far vedere foto e video.

Dott.ssa Marques: Molti di questi ragazzi dai 29 ai 40anni non hanno un punto di riferimento familiare positivo, hanno vissuto un divorzio, mancanza di perdono, dolore, mancanza di soldi, sofferenza. 

È importante mostrargli i punti di riferimenti familiari positivi perché capiscano che è importante e che è meglio essere in due anziché uno; è importante che siano motivati con esempi.

Prima, un tempo, molti giovani si sposavano per poter fare sesso, questa era, per molti la più grande motivazione e ad alcuni non è andata bene; ma ad oggi, a questa età (29-40) gran parte di loro lo hanno già fatto e gran parte di loro hanno avuto delusioni sessuali: sesso senza piacere, con vergogna, con dolore perché nessuno gli ha insegnato a farlo nella maniera corretta; qualcuno gli avrà detto: “è il momento e bisogna farlo” oppure “se non lo facciamo ti lascerò”. Quindi gran parte di loro che hanno avuto esperienze sessuali hanno avuto brutte esperienze; quindi ad oggi non hanno più la motivazione per sposarsi perché “tanto l’ho fatto”, “posso masturbarmi sono sollevato e non ho più bisogno di questo” ma non è vero, non va bene, loro hanno bisogno di sapere che c’è piacere nel sesso in santità, che sposarsi è bello perché loro cammineranno insieme e avranno tempo di piacere insieme e accendere in loro questa speranza di vivere una vita di piacere sessuale all’interno della coppia; molte chiese pensano che no possiamo parlare di sesso ai single perché è come se li incoraggiassimo a farlo ma non c’è bisogno di parlare di sesso per incoraggiare perché tutt’attorno parla di sesso, basta aprire Instagram che si vede ogni cosa quindi come leader e come chiesa vi incoraggio che possiate portare alla memoria quello che da speranza a questi uomini e donne, parlare di sesso in maniera positiva, portare la speranza che il sesso all’interno del matrimonio è un momento di piacere.

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